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venerdì 22 agosto 2008

2 - Signore e signori, ecco a voi l'inarrestabile Ricki

Ci mancava solo questa.
Mi volto cercando di mantenere l'atteggiamento da donna che si stima a prescindere da ciò che le casca sulle spalle, avesse anche un palesemente ridicolo set pieghevole da pic nic che sbuca dalla ventiquattrore. E invece le zampette snodate del tavolino da pic nic che per fortuna non c'è adesso me le sento tutte nelle costole perchè davanti a me c'è davvero lui, il rompiballe dell'ufficio selezione del personale dal quale cerco di nascondermi da ormai due mesi. Signore e signori, ecco a voi l'inarrestabile Ricki.

Il fatto è che io con lui sono stata molto... 'gentile', sì, e quando si è troppo 'gentili' spesso ci si rimette. Anche Bea mi dice che devo imparare a usare questo termine quando parlo di questo tipo di conoscenze... quando devo rendere conto a mia madre del perchè ogni due mesi cambio numero di cellulare, per esempio.
E del perchè il portinaio quando lei passa a trovarmi le dà sempre da consegnarmi dei pacchi di lettere che qualcuno mi lascia quando non ci sono mai.
E del fatto che a casa è capitato che arrivassero mazzi di fiori con 'gentili' biglietti di condoglianze.
E di quando Suor Assunta alla pesca dell'oratorio ha alzato con le consorelle e le vecchiette organizzatrici un applauso ai miei genitori "che hanno saputo crescere così fermamente la loro figlia nella fede da portarla a farsi sposa di Cristo, creando così un esempio per tutti i giovani annoiati".
E di qualche altro particolare che francamente mi sfugge... è che io ho cercato di spiegare alla mamma che è la vita moderna, che la privacy è un terno al lotto e se un giorno riesci ad andare a fare una lampada senza che l'apprendista estetista vattelapesca lo vada a spifferare alla tua vicina d'ufficio che va anche lei lì in pausa pranzo, bè il giorno dopo il mondo moderno si fa sentire in forze, e via dati personali che creano storie avulse dalla realtà da cui partono, e via e via e via. Vai a starci dietro, se ci riesci. La verità è a monte: oggi non c'è più privacy. Vaglielo a spiegare tu a mia mamma.

Sulle labbra programmo una mezzaluna 'cordiale' e anche un pelo appassionata se posso ammetterlo, e pronuncio un lunghissimo "Ciao, Ricki!", cui aggiungo anche un cordialissimo "Caspita, come lavori. A quest'ora già la prima pausa?" disegnando lentamente col mento un bel semicerchio di stupore in rima con la mezzaluna. Però dopo questa frase qualcosa mi dice che non mi è uscita proprio da dio...
Lui a prima vista ha lo sguardo teso, come se nelle mie parole trovasse qualcosa di non adatto diciamo, e meditasse qualche domanda fuori luogo; poi però - tempo un secondo e mezzo - mi fissa negli occhi e qualcosa della sua determinazione crolla... vedo che rinuncia a sputare una qualche frase insensata che deve aver rimuginato a lungo. Incrocia le braccia mettendo le dita sotto le ascelle e apre la bocca per dir qualcosa gettando un attimo lo sguardo a lato. Tempo di scollegare le orecchie dal cervello quando, per fortuna, anche stavolta mi salvo.